Il 2007 e stato l’anno del bicentenario della nascita dell’“Eroe dei Due Mondi”, Giuseppe Garibaldi. Il 2008 e l’anno del centenario della morte del grande figlio di Baja, Istvan Türr, patriota magiaro ma anche eroe e protagonista del Risorgimento italiano, nonche cittadino ante litteram di una patria piu grande: l’Europa. Le circostanze fanno sě che, ancora una volta, i nomi e le vicende di questi due grandi uomini del passato si intreccino strettamente, come strettamente si intrecciarono le loro vite nel corso del XIX secolo. Tra Garibaldi e Türr vi fu, come e sufficientemente noto, una grande collaborazione sul piano professionale e militare, ma si sviluppo anche una sincera e disinteressata amicizia lungo un arco di tempo che va dal 1859 al 1882 (anno della morte del generale italiano). Molte delle idee di Garibaldi si perpetuano poi, per un altro quarto di secolo, nel pensiero e nell’opera di István Türr. Il presente saggio vuole cogliere alcuni dei momenti e degli aspetti piů significativi di questo rapporto umano e politico che non fu mai fondato sulla supremazia dell’uno nei confronti dell’altro, bensi basato su una stima e un rispetto reciproci, anche quando – e ciň qualche volta si verificň pure nel corso degli anni – le loro idee e le loro posizioni politiche non coincidevano. Il loro fu un rapporto dialettico che, pur conoscendo qualche momento di crisi e perfino di dissenso, non fu, perň, mai fine a se stesso, ma venne invece sempre positivamente orientato in direzione di una sintesi costruttiva, alla ricerca delle soluzioni piů praticabili in funzione del raggiungimento di quegli obiettivi – la liberta, l’indipendenza nazionale, la pace tra i popoli – per i quali entrambi spesero interamente le loro forze fisiche e morali, ai quali insomma consacrarono tutta la loro vita. |